top of page
Cerca
  • Immagine del redattoredott. Di Mauro

Conferme scientifiche in psicologia



Un progetto di ricerca internazionale è stato realizzato da numerosi team sparsi nel mondo per replicare alcuni esperimenti di psicologia allo scopo di verificarne l’attendibilità.


La replica è uno dei prerequisiti fondamentali cui deve ottemperare una disciplina per essere ritenuta scientifica. In poche parole, la ricerca dopo essere stata eseguita, viene resa nota attraverso la pubblicazione in una rivista riconosciuta dalla comunità scientifica. Da questo punto in poi, un qualsiasi gruppo di ricercatori può replicarla per testare la validità del lavoro. Funziona così la scienza.


E la ricerca in psicologia sembra, nonostante alcuni incidenti di percorso, collocarsi accanto alle principali branche scientifiche. Infatti sono stati riprodotti 13 esperimenti importanti (eseguiti in passato) e ben 10 di essi hanno dato lo stesso risultato, cioè è stata confermata l’ipotesi originaria.





È innegabile, la psicologia “soffre” del problema sulla riproducibilità degli esperimenti. Il fatto è che il problema non consiste tanto nella debolezza sperimentale dell’ipotesi psicologica, quanto per il fatto che pochi si occupano del “noioso” lavoro della verifica. Sia chiaro, è una grana che pesa anche in altri settori scientifici. Spesso la scoperta viene trasformata troppo in fretta in notizia senza passare prima dal controllo della comunità scientifica.


C’è da aggiungere che è più facile riprodurre esperimenti di laboratorio rispetto a quelli realizzati in ambiente naturale. Nella ricerca psicologica è inevitabile coinvolgere centinaia di persone e richiede più risorse, soprattutto economiche. In questo caso l’impegno di replica è stato assunto da 36 gruppi di ricerca che hanno formato il Many Labs Replication Project per controllare 13 studi psicologici, alcuni di vecchia data altri più recenti, somministrando i test a più di 6.000 soggetti di 12 Paesi.


Solo tre esperimenti sono stati falsificati: in uno l’ipotesi è risultata più debole, negli altri due l’effetto sperimentale non è stato riscontrato. Questi ultimi rientravano nella sfera del social priming, cioè l’influenza di stimoli sociali nella formazione di un giudizio e, precisamente, non sono stati confermati gli esperimenti sull’effetto del denaro nell’aumentare il consenso verso il sistema sociale e sull’effetto percettivo della bandiera americana ad incentivare valori ideologicamente più conservatori.


La replica di questi esperimenti, coordinata da Richard Klein e Kate Ratliff dell’Università della Florida e dall’italiano Michelangelo Vianello dell’Università di Padova, garantisce una ragionevole sicurezza nella generalizzazione dei risultati, cioè quell’importante momento metodologico in cui è lecito affermare che l’effetto sperimentale, osservato tra i soggetti del campione, “esiste” anche nella popolazione generale e non è frutto di speculazioni infondate o di errori sperimentali.


Sono rimasto sorpreso della selezione degli esperimenti, quasi tutti connessi con i processi decisionali e di giudizio (più facili da standardizzare?). Tra i quali spiccano inevitabilmente i brillanti esperimenti sulla formazione del giudizio e dei processi decisionali in condizioni di incertezza di Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia nel 2002. I suoi esperimenti replicati si sono dimostrati più “veri” di prima, soprattutto per quanto riguarda l’effetto di ancoraggio ovvero quando, in condizioni di incertezza, per formulare un giudizio ti appoggi in modo arbitrario su un indizio (l’ancora) che in realtà ha poco contenuto informativo.


Kahneman, tra le altre cose, lo scorso anno ha scritto una lettera aperta ai ricercatori per sollecitare una “catena internazionale” di repliche degli esperimenti sugli effetti di priming. Come dire: verificate il mio lavoro! Che ne dite? Possiamo importare nel nostro piccolo mondo professionale questa esortazione? Mi chiedo se persino in una psicoterapia non sia così utopistico creare i presupposti per una verifica empirica esterna del proprio lavoro terapeutico.


link all’articolo del Many Labs Replication Project

*questo articolo è apparso sul blog di psicologia e neuroscienze Neuromancer

12 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page