Nel precedente articolo ho utilizzato un termine interessante che riguardava la prevenzione dagli agenti esterni. Si tratta del termine decontaminare per indicare quell'insieme di attività reiterate di pulizia o sanificazione allo scopo di evitare stimoli nocivi.
Voglio soffermarmi sul significato di contaminazione.
Contaminare deriva dalla parola latina con+ tagsmen che nella variante tamen è collegato al verbo latino tangĕre che significa toccare. Da qui passiamo al concetto che più ci interessa: il contatto, un atto che mette in luce un evento che sta per accadere proprio ai confini del nostro corpo. Ne deriva il rischio che ci sia un'alta probabilità che i confini corporei siano travalicati.
I confini del corpo in generale devono essere preservati. Contaminare significa che qualcosa penetra, invade, supera i limiti e in quanto estraneo non può essere identificato come un "amico", perché l'organismo segue il principio conservativo che dà priorità allo status quo e non alle novità estranee. Ha imparato (e ha istruzioni genetiche) a diffidare dagli elementi non prodotti da se stesso.
Nel rigido criterio di selezione, L'estraneo deve essere controllato, quasi sempre eliminato e preventivamente escluso dal contatto.
Alla luce della pericolosità rappresentata da un elemento estraneo come un virus, si tende ad adottare comportamenti rigidi, ossessivi, ripetitivi, di controllo e di sanificazione dell'ambiente. E' generalmente una strategia appresa quando si era piccoli e, talvolta silente a lungo, può precipitare in specifici periodi critici.
Ti faccio notare che uno stimolo può essere estraneo non solo verso i confini del corpo ma anche verso quelli della mente.
Puoi scrivermi nella sezione dei commenti le varie forme di pensiero o comportamento che compi per prevenire possibili agenti estranei e che ti spingono a una qualche forma rigida di pulizia o evitamento quando esposto in particolari ambienti o eventi.
Sarebbe già un modo per affrontare la paura dalla quale vuoi allontanarti.