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  • Immagine del redattoredott. Di Mauro

La nostra mente e il virus Covid 19



Cosa è successo da quando è apparso il Covid 19?

I miei ricordi.

Agli inizi ricordo che era una notizia vaga proveniente dal lontano Oriente. Nei principali siti giornalistici appariva a metà pagina scorrendo verso il basso l’elenco delle notizie. Sembrava un virus a cui siamo abituati, che salta fuori da quel Paese asiatico super popoloso, formicaio, calderone di imprevedibili apparizioni, fatti di città, ponti, aeroporti galattici come pure evocato da labirintici e misteriosi usi e costumi.

Fine dicembre 2019, prime due settimane di Gennaio, la notizia sale verso i primi posti, il focolaio diventava più importante. Terza settimana, le immagini dei cinesi di Wuhan con le mascherine, le censure del Governo cinese, i primi morti dichiarati. C’era un tenue sospetto che la “cosa” potesse non essere ciò che si pensa.

Fine Gennaio 2020, primi giorni di Febbraio, le misure colossali come solo in Cina può accadere di lockdown di 60 milioni di persone. Perdonate il sintetico ricordo degli eventi, vado a memoria.


Poi boom! A ciel sereno cade la notizia bomba del primo contagio nel cuore del nord Italia. Ultima parte di Febbraio, qualche contagio, i ricoveri, i primi morti. C’è un’accelerazione degli eventi. Come è possibile che si muoia? È una influenza “come quelle che impariamo ad affrontare ogni stagione invernale”, sappiamo che ne fanno principalmente le spese gli anziani e chi ha importanti problemi di salute pregressi, oppure no?

Sembra che anche persone meno anziane muoiano e il contagio è più veloce di quanto immaginassimo. Prima si proclamano alcune regioni zone rosse, poi dal 5 Marzo il lockdown è prescritto per tutto il territorio italiano. Tutti chiusi a casa, poche eccezioni.

Siamo spaventati, isolati, senza parole, ci chiediamo cosa stia accadendo e cosa accadrà. I social network sono pieni di foto e video che ritraggono file di persone davanti ai supermercati, di notte e di giorno, immagini di scaffali svuotati, non si trovano mascherine né disinfettanti.

Quanti sono davvero i morti? È vero che anche i più giovani possono ammalarsi e morire? Cosa ci stanno nascondendo? Su Whatsapp arrivano registrazioni audio allarmanti di presunti infermieri che operano engli ospedali del nord e rivelano che “qui muoiono a decine, arrivano pazienti di tutte le età, vi stanno nascondendo la verità!”.


Nei principali media si parla di modalità di trasmissione, di tempi di vita virale nell’aria, di contagio, di mutazioni. Gli ospedali scoppiano di ammalati, sembra che si sia arrivati al punto di dover scegliere persino chi aiutare e chi lasciare al suo destino. Non ci sono più posti, non ci sono più ventilatori polmonari, non ci sono più bombole di ossigeno.

Cifre impressionanti nel bollettino di guerra diramato ogni giorno alle 17:00 dalla Protezione Civile: numero dei nuovi contagi, dei ricoverati, di quelli guariti, dei deceduti. Percentuali alte, centinaia di morti al giorno, file di camion militari che trasportano altrove le bare che non possono essere accolte dai cimiteri locali ormai saturi.


Pausa.


Prova a riannodare i fili dei ricordi, delle reazioni emotive, dei pensieri, che hai vissuto nelle settimane che ho ricordato, più o meno dal Febbraio ad Aprile 2020. Qual è la differenza rispetto ad oggi?

Che effetto fa confrontare il tuo racconto con lo stato attuale della tua consapevolezza in questo momento radicato nel presente?

Fai questo piccolo esperimento, riannoda il nastro e rivedi il corso degli eventi come sono stati registrati e raccontati dalla tua mente.

Scrivi un commento descrivendo la tua esperienza e qual è la differenza rispetto a quello che sei e sai oggi.

Ne riparleremo prossimamente.

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